- Sgualdrina – disse, colpendomi più forte. - Una sgualdrina che si eccita ad essere legata e torturata. Mi frustò con colpi regolari e decisi, sentii la pelle accarezzata da centinaia di aghi. Inarcai la schiena, vergognandomi di essere così bagnata. Lui si fermò, smise di colpirmi, si avvicinò e mi infilò una mano tra le gambe. Sospirai… – Ah, allora è vero che ti piace! Troia!

Anche quella sera, naturalmente, obbedii, e di buon grado, ai suoi desideri: tanto sapevo già che non me ne sarei pentito. Cristina si mise seduta sul letto e, presa dal suo beauty la boccetta dello smalto, iniziò ad applicarselo alle unghie dei piedi. In modo terribilmente lento, ma con mano esperta, si dipinse di rosso vivo le unghie, rendendo i suoi piedi ancora più stupendi, un richiamo così sensuale da togliermi il fiato:

Una,sera,rientrato a casa....mio marito.....prima,del solito,e un po’ meno ubriaco,del solito......una volta,seduto,sul divano,mi ordina,come di solito,di portargli,una birra ghiacciata,io essendo,difficile alle sottomissioni,alla prima,faccio finta di non avere sentito ma alla terza sua richiesta,fatta,in maniera,più minacciosa,ubbidisco,e gliela porto.......non appena,mi avvicino a lui,mi chiede di spogliarmi,nuda,che vuole

sento un tuo piede che si insinua fra le mie gambe e io per nulla intimorita dal luogo e dalla situazione facilito questo tuo nuovo gioco allargando le mie gambe, poi mi sposto con la sedia verso di te e con una mano prendo il tuo piede, e lo inserisco nella mia figa aperta dal precedente fisting che mi avevi fatto questa mattina prima di uscire.

Il mio lui impazzisce per i miei bellissimi piedi, misura 41, caviglia abbastanza sottile, pianta non strettissima con un calcagno importante, e soprattutto con un odore, oserei dire, di fondo, che manda letteralmente in estasi un feticista dei piedi femminili come lui. L’odore dei miei piedi lo fa impazzire, lo inebria, lo manda in disibilio…lo attrae come il miele attrae le api….

Eri alle mie spalle. - “che fai?” - “mi strucco … “ Rimasi con il dischetto in mano, fissandoti attraverso lo specchio. Invece, le tue mani, mi bloccavano fra te ed il lavabo. - “non farlo … voglio che indossi quello che mi hai fatto vedere in foto qualche giorno fa” Ti guardai stupita. Ero eccitata all’idea che avessi in mente quell’abbigliamento. Ero eccitata all’idea che mi volessi così. Ora. Nonostante tutto.

La Mistress gli faceva indossare lo strap-on e lo usava per sodomizzarlo mentre lui gemeva di piacere, godendo come una piccola Troia.

E... pensare che all'inizio del nostro percorso io odiavo essere chiamata cagna... non mi piaceva...mi infastidiva...adesso ne vado fiera...quanto mi hai cambiata... Grazie Padrone.

Il mio schiavo....storia molto interessante, da non perdere.

Vengo assunta in una casa per fare la cameriera e mi ritrovo con l'uniforme supersexy e un cazzone nella mia fighetta stretta stretta...molto arrapante!!!

lei si spogliò in silenzio e aspettò in piedi, le gambe divaricate, le braccia alzate sulla testa, addosso solo il suo collare rosso lui toccò piano gli anellini che sporgevano dai capezzoli poi scese con la mano a titillare quelli tra le gambe. prese due catenelle sottili e le fissò al collare, le fece passare negli anelli sui capezzoli, le incrociò sul davanti all'altezza del clitoride e le fissò agli anelli tra le gambe con due minuscoli lucchetti...

dopo aver lavorato come fotografa x un noto gruppo musicale,rock. Mi sono intrattenuta con la band. dopo però rimasi sola con il cantante,il nostro intrattenimento si è rivelatoMOLTO EROTICO,realizzando il suo sogno come mio schiavo.Giochi con la frutta del cocktail,umiliazioni,sesso orale,toccamenti con...

Come tutti i giorni prendo il treno alla stazione Centrale di Milano per recarmi al lavoro, quella mattina pero’ a pochi metri da me, un uomo quarantenne di bell’aspetto mi osservava tra una pagina e l’altra del suo quotidiano.

Sharon non ha mai avuto in simpatia le autorità. Anche adesso, seduta sulla mia faccia mentre con le sue compagne cerca nuove strategie di tortura nei miei confronti, non può fare a meno di punzecchiarmi con i tacchi a spillo e strofinare il suo sesso dolce e profumato sulla mia schifosa ed indegna bocca. [...]

[...] Mi sono tolta tutto e sono rimasta lì a testa bassa in attesa di esserti utile per soddisfare le tue voglie. Il tuo secondo ordine mi ha imposto di inginocchiarmi e di seguirti nella tua stanza; ho obbedito fedelmente. La tua mano improvvisamente si è ficcata tra le mie gambe, ha sentito con piacere il bagnato che l'eccitazione mi aveva fatto produrre e ti sei avvicinata al mio orecchio sussurrando... [...]